domenica 11 ottobre 2009

Le Poste sotto l’attacco degli hacker

MILANO — «Hacked. Sta­volta siamo stati buoni ma possiamo fare molto di più». Un grido di vittoria: conqui­stato dagli hacker. È la scritta comparsa ieri se­ra, verso le 19, sul sito delle Poste Italiane. Da quel mo­mento lo spazio web è diven­tato inaccessibile dalla home page, con il blocco almeno parziale dell’operatività, an­che finanziaria, del portale del gruppo postale. È il primo attacco nella storia del grup­po italiano che tra operazioni tradizionali, gestione dei con­ti postali, prodotti, carte sim telefoniche e servizi di e-com­merce a privati e aziende è di­ventato uno degli hub princi­pali dell’infrastruttura Inter­net del nostro Paese.

La squadra di ingegneri che lavora 24 ore su 24 nella control room di Roma, il cer­vellone sulla sicurezza infor­matica che l’amministratore delegato Massimo Sarmi ha fatto costruire per seguire l’evoluzione digitale delle Po­ste, ha subito intercettato l’at­tacco. Al lavoro si è messa im­mediatamente anche una squadra della Polizia postale. Non ci sarebbero stati proble­mi di sicurezza. Nessun dato, informazione sensibile né tantomeno denaro è stato tra­fugato dagli hacker che si so­no firmati «Mr Hipo & Stutm». Anche se, a corredo dell'attacco, è comparso sul web un messaggio di vera propaganda. «Le Poste Italia­ne — si leggeva — sono state oscurate?! Perché questo atto di forza? Per dimostrare a mi­lioni di italiani che i loro dati sensibili non sono al sicuro! Sembra pazzesco eppure tut­ta la sicurezza garantita nei servizi online di e-commerce è solamente apparente. Per vostra fortuna noi siamo per­sone non malintenzionate, perciò i vostri dati e i vostri account non sono stati tocca­ti. Ma cosa succederebbe se un giorno arrivasse qualcuno con intenzioni ben peggiori delle nostre? Con questo ge­sto quindi, invitiamo i re­sponsabili a occuparsi della grave mancanza di sicurezza nei servizi online delle Poste S.p.a.».


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